lunedì 22 giugno 2009

The answer is blowing in the wind


Se finora la Romania ha rappresentato l'Eldorado per le piccole e medie imprese italiane del settore tessile, calzaturiero e meccanico, o per i grandi gruppi bancari della penisola, UniCredit e Sanpaolo su tutti, nel futuro il Paese potrebbe diventare un'importante opportunità di investimento per gli imprenditori attivi nel settore delle energie rinnovabili. Dopo anni di crescita economica tra le più alte in Europa, anche la Romania sta risentendo della crisi, e l'interscambio con l'Italia non cresce più come una volta, anzi “da febbraio gli investimenti italiani sono fermi”, affermano all'Istituto del Commercio Estero (ICE) di Bucarest. Ciononostante la Romania presenta nel campo dell'energia verde un potenziale ancora inesplorato. Di una certa consistenza è solo la produzione di energia idroelettrica. In questo settore si distingue l'azienda padovana Espe, che dal 2004 gestisce una serie di impianti nel distretto di Maramureş, nel nord del Paese (l'azienda è molto attiva anche in Puglia, ha da poco inaugurato un parco solare da 4,5 MW in Salento e ha una sede a Molfetta).

La Romania, come gli altri Paesi comunitari, dovrà adeguarsi alle normative europee sulla salvaguardia dell'ambiente - la famosa politica del 'venti per cento' - e si trova a fare i conti con il bisogno di diminuire lo scarto che la separa dagli altri membri UE. Il governo sta cercando di correre ai ripari. “Secondo me al momento la Romania ha la miglior legislazione d'Europa riguardante le rinnovabili. [...] Fino al 2015 c'è un doppio 'certificato verde', così se costruisci oggi, potrai praticamente operare con un doppio incentivo fino al 2015”, ha affermato Rod Christie, Presidente di General Electric Energia per l'Europa dell'Est e la Russia, in un'intervista al magazine on-line EurActive.com. Alcune grandi aziende italiane hanno fiutato l'affare, pianificando ingenti investimenti. In prima fila l'Enel, già uno dei principali distributori di energia elettrica del Paese con una quota di mercato del 30%, che progetta di investire nelle rinnovabili 7 miliardi di euro fino al 2012. Hanno iniziato a muoversi anche Sorgenia, azienda del gruppo De Benedetti, ed Edison. Entrambe hanno pronti piani di investimento nel campo dell'eolico, che, secondo gli analisti, insieme alle biomasse è il settore in cui la Romania ha le maggiori possibilità di crescita, anche se l'European Wind Energy Association lamenta i troppi ostacoli amministrativi e tecnici per l'allaccio alla rete.

Un'altra opportunità estremamente interessante è rappresentata dai fondi strutturali europei che faranno affluire verso la Romania, nel periodo 2007-2013, un po' meno di 30 miliardi di euro, di cui circa 637 milioni destinati al settore ambiente, efficienza energetica e rinnovabili. La sede ICE di Bucarest ha preparato un desk informativo sull'argomento, e alcune aziende di consulenza italiane sono già all'opera: lo Studio Gianfelice, ad esempio, che ha sedi a Timisoara e Bucarest, mete preferite dagli imprenditori nostrani. Due sono i canali attraverso cui le aziende italiane potranno usufruire dei finanziamenti europei: partecipando direttamente ai bandi o attraverso le gare d'appalto indette dalle aziende vincitrici. Sapranno le nostre imprese raccogliere la sfida?

La foto è presa da:

http://farm2.static.flickr.com/1027/819607012_132fa6dc42.jpg


1 commento:

  1. Bună, aveți nevoie de un împrumut rapid?
    Suntem un grup financiar privat. Acordăm împrumuturi cuprinse între € 900 și € 99 000. Ofertă la dispoziția tuturor pentru a se rupe cu dificultățile de bani. Dacă sunteți interesat de un împrumut, anunțați-ne ce aveți nevoie și vă vom ajuta să faceți acest lucru. Contactați-ne prin e-mail pentru mai multe informații: giuseppina.eleonora01@gmail.com
    Cu plăcere

    RispondiElimina