domenica 19 luglio 2009

Cartoline dalla Romania



Gli ultimi giorni sono per i saluti, le valigie e le cartoline. Ho tre istantanee che vorrei spedire in Italia, immagini che ricordino che la Terra è una e gira e, nel suo vagare, alternativamente lascia a testa in giù una porzione di mondo.

Oltenia, Romania sud-occidentale, regione di terme e monasteri. In queste terre, tra la fine dell'800 e i primi decenni del '900, gli italiani emigravano per lavorare nell'edilizia, nelle miniere, come taglialegna o contadini. Un censimento parla di circa 10.000 italiani presenti in Romania alla fine degli anni '20, anni impareggiabili per l'economia e la cultura rumena. Era l'epoca in cui Bucarest era la 'piccola Parigi' mentre gli italiani lasciavano miserie e affetti con una valigia colma di speranze. Originari soprattutto del Triveneto, gli immigrati italiani hanno trovato nella terra dei Carpazi un'accoglienza generosa. Tanti sono rimasti nonostante la successiva presa del potere da parte dei comunisti e le difficoltà che ne sono derivate, con la diffidenza e i controlli che circondavano chiunque avesse rapporti con l'estero, non importa se fossero amici e parenti. Oggi la comunità italiana, come tutte le minoranze etniche del Paese, ha un proprio rappresentante in parlamento.

All'angolo di Piazza Universitate c'è uno dei più bei edifici di Bucarest: l'ospedale Colţea, il più vecchio della capitale, costruito nel 1704 per assistere i poveri. La bellezza dell'edificio neoclassico, della cupola e dei bassorilievi non sono l'unico motivo che mi hanno spinto a scegliere questa seconda cartolina rumena. C'è dell'altro: il sistema sanitario a queste latitudini è apparentemente universale ma, se lo si osserva con un po' più di attenzione, si nota come in realtà la corruzione rappresenti una vera e propria istituzione nell'ambito ospedaliero. Durante gli anni del regime era abitudine portare al dottore un paccheto di Kent; oggi si paga in contanti chiusi in una busta da lettere, pena il completo disinteresse verso il malato (in gennaio Mihai Constantinescu, 63 anni, è morto abbandonato nella sala d'attesa di un ospedale della Romania meridionale perchè, come ha dichiarato un'infermiera in un'intervista, “non poteva permettersi la bustarella”). La sanità è solo uno degli esempi, forse il più clamoroso, della dilagante corruzione rumena che crea un doppio status di cittadinanza. Quello stesso doppio status che divide gli italiani in chi ha accesso alle stanze del potere e chi no; solco che determina, una tra le tante, chi può diventare un imprenditore 'di successo' e chi no. Ultim'ora: il Ministro della Gioventù e dello Sport, Monica Ridzi, si è appena dimessa per essere stata accusata, un mese fa, di cattiva gestione e distrazione di fondi pubblici. Meglio la Romania.

L'ultima cartolina è da una località che ho visitato un mese e mezzo fa. Sono le ex mine di salgemma di Slănic-Prahova, in Muntenia, non lontano da Bucarest. Mine sotterranee trasformate in attrazione turistica e luogo di cura per chi soffre di problemi alle vie respiratorie. Ambienti enormi incastrati nelle viscere della Terra, la cui bellezza magica trascina, dopo la discesa in ascensore, in una dimensione infantile di gioco e serenità dove le differenze di nazionalità lingua e cultura svaniscono, accolte da un unico grande ventre.

2 commenti:

  1. L'anima di un poeta, i sogni di un viaggiatore, la sensibilità di un missionario...

    doni che Dio riserva a chi sa liberare i vivi dalle proprie prigioni solo con la semplicità del gesto più limpido che esista: l'abbraccio...

    e la Romania ha bisogno dei tuoi abbracci Gabriele,

    per crescere, per guarire le sue ferite, per essere liberata dalle prigioni lasciatele dalla storia e da un presente di crudeli diffidenze europee.

    Oggi, come in volo con un arco sulle corde d'un violino un rumeno in funicolare mi ha lacerato l'anima per quanti sogni avesse per i suoi figli, per lo sguardo di sua moglie. Mi ha raccontato con le mani solcate dalla fatica di suo padre, di sua madre, del desiderio di tornare in patria...

    Abbiamo ricordato la morte di Petru che lui conosceva bene e che qui giù, a Montesanto, nel centro di Napoli, si è accasciato al suolo fra i tornelli dell'ingresso, freddato da un proiettile vagante mentre suonava la sua fisarmonica ai viaggiatori. Freddato. Lui. Puro, immacolato. Si spegneva lentamente fra le braccia della moglie, tramortito dall'indifferenza della mia gente.

    Leggendo il tuo blog appassionato, innamorato di quella terra così ricca di storia, leggende, ma soprattutto di tanta straordinaria umanità mi accorgo di quante sfide ancora ti attendano. Contribuire a realizzare il sogno di Petru e di ogni rumeno: vedere l'Europa abbandonare definitivamente le sue diffidenze, le sue ignoranze, le sue distinzioni insensate...

    aprire finalmente le braccia alla Romania per aiutarla a crescere.

    bun excursie
    frate
    pd'

    RispondiElimina
  2. Bună, aveți nevoie de un împrumut rapid?
    Suntem un grup financiar privat. Acordăm împrumuturi cuprinse între € 900 și € 99 000. Ofertă la dispoziția tuturor pentru a se rupe cu dificultățile de bani. Dacă sunteți interesat de un împrumut, anunțați-ne ce aveți nevoie și vă vom ajuta să faceți acest lucru. Contactați-ne prin e-mail pentru mai multe informații: giuseppina.eleonora01@gmail.com
    Cu plăcere

    RispondiElimina