giovedì 4 giugno 2009

I Tarantolati di Tricarico in concerto a Bucarest


Sullo sfondo del palcoscenico scritto in grande "Ciao Italia". Questa sera, a Piazza della Rivoluzione, nell'ambito del Festival Italiano (http://www.festivalitalian.ro/), oraganizzato da Ambasciata, Istituto per il commercio estero e dall'Istituto italiano di cultura nell'ambito delle celebrazioni per il 2 giugno, hanno suonato i "Tarantolati di Tricarico" (www.tarantolatiditricarico.org).

Bello, mi è sembrato di stare a Carpino o a una tammorriata. Abbiam ballato in un'atmosfera surreale, in una piazza mezza vuota, dove ha preso vita vent'anni fa la presunta rivoluzione rumena, tarantelle e pizziche. E ho conosciuto giovani italiani simpatici, interessanti e brillanti: una traduttrice che insegna in una scuola privata, un suo collega di Pavia e una dottoranda che è qui per ricerca.

Mi guardavo in giro per capire chi sono i miei connazionali a Bucarest. La conversazione si è però spostata sull'argomento in modo naturale. Che storie di merda ho sentito, uomini che pretendono di pagare traduttrici due soldi, e di volersele anche scopare. Feste in privè con mignotte della borghesia italiana di Bucarest. Italiani che vanno nei paesini per comprare sesso a due soldi e poi vantarsene in internet. Signor nessuno/frustrati/senza 'na lira in Italia e qui, arrivati ad accumulare piccole fortune non si sa come, si credono i re del mondo. Del resto, con un Presidente del Consiglio che dà un simile esempio...

"C'è un Italia migliore", direbbe Nichi vendola, come i miei interlocutori di stasera. Per fortuna.

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